Le parole dolci di Silvia Vecchini
Venerdì 25 Marzo, in mattinata, sono continuati gli incontri di /bao’bab/ Invito alla lettura di quest’anno scolastico 2021-2022.
Tanti studenti reggiani hanno incontrato Silvia Vecchini, la fresca vincitrice, insieme al suo compagno, di uno dei più importanti premi della Fiera Internazionale dei libri per i Ragazzi di Bologna, da poco conclusa, com il libro “Le parole possono tutto”, una splendida graphic novel edita da Il Castoro.
Nel primo incontro, che si è tenuto al cimema Rosebud, Silvia ha incontrato la Prima C e le SecondeC, E e G della scuola secondaria di primo grado “Sandro Pertini”.
Nel secondo incontro, l Circolo Bismantova, le classi 4B e 4C e5A della scuola primaria San Giovanni Bosco.
Sono stati due incontri incantati, dove sia i ragazzi e le ragazze più grandi delle medie, sia quelli più giovani della primaria, hanno ascoltato con attenzione le parole e le letture dell’autrice.
Tante le domande.
Soprattutto legate ai tantissimi libri letti a scuola dai ragazzi in questi mesi prima di questo incontro con l’autrice, con il consiglio e l’aiuto dei docenti.
Tantissime le domande.
Non solo sui libri.
Sempre puntuali e precise le risposte di Silvia.
Con voce dolcissima.
Bravissima.
Silvia non si è risparmiata e ha risposto con grande serietà e semplicità alle tante domande.
Sia quelle legate ai suoi libri.
Sia quelle legate alla sua vita e al suo legame con le parole e i libri.
“In Telefonata con un pesce” ho parlato con una bambina che non comunicava con la voce; dentro quella esperienza legata a questa bambina che ho seguito, c’è anche la mia esperienza da bambina”.
Silvia ha raccontato del suo iniziare a scrivere come poetessa, prima di scrivere libri per bambini e per ragazzi. Ma anche nei libri per bambini e ragazzi, non rinuncia alla poesia, che a volte si alterna mirabilmente alla prosa.
Anche durante la mattinata ha letto tante poesie in entrambi gli incontri, tratti dai suoi tanti libri; alcune anche in forma di indovinello.
Le poesie non hanno titolo.
Leggendo l’indice si trova la risposta: la favola della poesia dedicata alla favola.
Poesie-indovinelli che diventano giochi per bambini e ragazzi.
Silvia ha parlato del suo amore per le fiabe e di quella che, per lei, è la loro funzione principale.
“Le fiabe ce le raccontano da bambini ma servono quando si cresce…… ”
“E’ come se gli adulti ti dicessero… ti possono servire…. in futuro… quando sarai più grande… sì, le incontrerai delle prove e potrai riuscirci….”
La Quarta C della scuola primaria San Giovanni Bosco di Reggio Emilia…..
Beh, si è presentata all’incontro con l’autrice con…
slogan…
bambini-albero…
striscioni…
…maschere…
…cartelli
per celebrare e partecipare a modo loro alla manifestazione per l’ambiente.
Così Silvia ha iniziato a leggere altre poesie.
Soprattutto sulla natura, che comunque non manca quasi mai nei suoi versi.
I ragazzi della primaria erano molto interessati alla realizzazione di un fumetto, di una Graphic Novel……..
Roba che fin a qualche decennio fa erano proprio robe vietate nella scuola e non facevano parte di nessuna biblioteca scolastica,
“E’ come un fumetto?”
“Come si fa a scriverne una?”
“Fai tu anche i disegni?”
“La scrivi come un libro normale?”
Silvia Vecchini ha spiegato, con la naturalezza e la chiarezza che la distinguono, la differenza tra la Graphic Novel e i fumetti industriali tipo Topolino o i manga.
Diversi nei contenuti, ma anche nella realizzazione.
Ha spiegato anche perché, nonostante ci siano meno parole, i lettori di questo genere particolare di libro -che negli ultimi anni sta avendo tanto successo, – non leggono meno…..
Anzi….
Perchè?
Per tanti studenti e docenti, quella con Chiara è stata una mattinata veramente indimenticabile. Tanti sono stati gli applausi e il silenzio per seguire le sue risposte. Una mattina bellissima. E che – ci fa piacere, – è piaciuta anche a Silvia… che dopo gli incontri, mentre tornava in treno verso casa ha scritto sulla sua pagina facebook.
Una mattina bellissima a Reggio Emilia, grazie all’invito di Baobab e Giuseppe Caliceti.Ho incontrato tanti ragazzi a teatro e poi tanti bambini a scuola. Una delle classi aveva appena partecipato a una manifestazione per l’ambiente e così, tra le tante cose, abbiamo parlato di natura a partire dalla poesia.Alla fine mi hanno regalato e affidato questo cartello. Mi è sembrato giusto.
Da grande voglio diventare la stazione di ascolto di bambini e bambine.E sì, certo, adesso in treno viaggio con lui.
Grazie Calice Giuseppe , grazie bambini, grazie classe quarta C!