Su Liber un articolo dedicato a /bao’bab/


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Per lanciare la prima edizione del progetto di promozione di lettura e scrittura creativa /bao’bab/casa della letteratura italiana per ragazzi,22 anni fa, il comune di Reggio Emilia fece un’inchiesta. I risultati: il 98% degli studenti, a scuola, non avevano mai letto un libro di un autore vivente. Non per colpa dei docenti, ma dei programmi scolastici italiani: di storia della letteratura, non di letteratura. Partendo dagli autori più lontani nel tempo.



Esistono ovunque iniziative simili. Ma l’iniziativa reggiana ha una specificità: l’investimento sui docenti. Dopo aver partecipato a un corso di formazione con esperti, oltre a fargli leggere i libri degli scrittori che incontreranno, per alcuni mesi i docenti trasformano la propria classe in un laboratorio di scrittura. Facendo produrre aglistudenti testi creativi o illustrazioni, o video. Individuali o collettivi. Magari ispirati ai libri degli scrittori che incontreranno. I corsi di formazioni, per due anni, si sono trasformati in convegni: il primo dedicato al rapporto tra scuole di scrittura creativa come la Holden di Baricco a Torino, Bombacarta di Antonio Spataro a Roma o la Piccola scuola di scrittura di Giulio Mozzi a Padova, uno degli organizzatori del primo, ma anche del secondo delicato convegno dedicato alla valutazione dei testi creativi.

Promuovono inoltre il progetto /bao’bab/ tre concorsi scolastici: In forma di libro / Giocare e lavorare con le parole, che premia i migliori libri autoprodotti in copia unica; Fuoriclasse/Videoracconti di esperienze didattiche, in collaborazione con Telereggio, che trasmetterà i vincitori; #baoblogger++premia invece gli studenti più attivi nel collaborare a www.baoblog.it giornalino degli amici di /bao’bab/. Scadenza per la consegna dei materiali: il 30 giugno di ogni anno. Le premiazioni avvengono alla presenza delle autorità cittadine nel dicembre di ogni anno. I premi? Libri.

Tutti gli incontri con scrittori e illustratori sono gratuiti, su prenotazione, per singole classi, fino ad esaurimento dei posti disponibili. In cambio si chiede agli studenti di regalare al comune i testi prodotti a scuola per i concorsi, poi raccolti in biblioteca o nel sito degli amici di baobab: www.baoblog.it, il sito/giornalino che pubblica poesie, racconti, romanzi, cronache e altri testi creativi letterari di bambini e ragazzi.

Uno dei segreti del progetto: oltre a leggere, gli studenti sono chiamati a scrivere o disegnare. Quando io, maestro elementare, ma anche allievo – da una parte da Mario Lodi e dall’altra da Edoardo Sanguineti, – insegno a leggere e a scrivere ai bambini di prima elementare, lettura escrittura sono le due facce di una stessa medaglia. Andando avanti negli anni, i ragazzi scrivono sempre meno e leggono sempre di più, ma sempre testi nonscritti da loro. Finché non scrivono proprio più, leggono e basta. Scrivo solo per prendere appunti o scrivere la tesi. A volte sfiorando l’analfabetismo. E comunque, chi scrive poesie o racconti, è deriso dalla nostra cultura scolastica e letteraria come un presuntuoso. Diverse professoresse mi hanno detto: «Sa che scrivo poesie e racconti anche io? Però non li farei mai leggere a nessuno: nè a lei nè, tantomeno, ai miei ragazzi. Mi vergognerei troppo». Mi chiedo: «Come è possibile trasmettere ai propri studenti la pratica e la passione per la lettura e la scrittura, se non se ne dà l’esempio e se si ha vergogna dando l’esempio? Meno che troppe scuole italiane, specie quelle superiori di primo o secondo grado, e molte l’università, siano eccezionali Fabbriche di Non Lettori.

A ogni modo, chiedendo a docenti e studenti di produrre libricini in copia unica, a volte con semplici fogli rilegati in modo originale, col passare degli anni si è formata la Biblioteca dei giovani cittadini. I libri degli studenti sono trattati dalle
bibliotecarie della San pellegrino Marco Gerra come libri d’artista: catalogati e resi disponibili per il prestito a casa. E’ nato così, pian piano, un luogo unico e prezioso di documentazione che raccoglie materiali didattici legati alla promozione della lettura e dello sviluppo creativo della scrittura tra i più giovani. E’ frequentato da docenti e genitori, ma anche da bambini. Abbiano visto bambini orgogliosi di avere il proprio libro in mostra su uno scaffale. Bambini che prendevano in prestito un libro di Piuminiinsieme a quello di una classe di bambini di nove anni. E magari preferendo quest’ultimo all’altro perché costruito con forme, materiali, grafie, storie, disegni, copertina, rilegatura diversa. Abbiamo visto bambini che accompagnavano il nonno in biblioteca a vedere il proprio libro. O papà prendere in prestito un librino scritto dal figlio e dai compagni di classe. Probabilmente tra i tanti c’è anche quello della classe del sindaco di oggi o di domani.


Oltre a laboratori di scrittura creativa per ragazzi o docenti; oltre alla pubblicazione di fanzine e libri fuori commercio da parte del comune, ma con tanto di presentazione pubblica; oltre alle tante letture pubbliche di testi propri o di classici in ogni luogo della città – dall’ospedale al carcere, dal parco al museo, da una piazza all’autobus o al vagone di un treno, /bao’bab/ ha organizzato due agili mostre per adulti e bambini, che il comune concede gratuitamente e sono già state allestite in più di una biblioteca.

Abracadabra, la magia delle parole quando diventano disegno:l’esposizione calligrammi, carmi figurati, geroglifici, poesie visive, loghi.
In forma di libro, come l’ononimo concorso. Sottotitoolo: Se gli adulti adottano un libro per bambini. Nella mostra sono raccolti i libri più originali del concorso commentatida un adulto: nella prima edizione della mostra che va via via ampliandosi, Roberto Piumini ha adottato e commentato il libro Il frigo e la gallina, realizzato dalla scuola media Dalla Chiesa, classe 1, nel 2012, realizzato con carte di 22×33 cm; un esemplare unico con disegni e testo applicati su pagine in cartoncino colorato plastificato, scritto in linguaggio aumentativo per una compagna di classe sordomuta.