Su Liber un articolo dedicato a /bao’bab/

Nell’ultimo numero della rivista Liber è uscito un articolo dedicato al progetto /bao’bab/ casa della letteratura italiana per ragazzi che qui sul nostro sito riproponiamo integralmente.
/bao’bab/ liber
Per lanciare la prima edizione del progetto di promozione di lettura e scrittura creativa /bao’bab/casa della letteratura italiana per ragazzi,22 anni fa, il comune di Reggio Emilia fece un’inchiesta. I risultati: il 98% degli studenti, a scuola, non avevano mai letto un libro di un autore vivente. Non per colpa dei docenti, ma dei programmi scolastici italiani: di storia della letteratura, non di letteratura. Partendo dagli autori più lontani nel tempo.
Al contrario di quanto avviene in altri Paesi del mondo: dove si parte dai libri e dagli autori contemporanei, più vicini e facili per i ragazzi, per addentrarsi pian piano nel passato. In un liceo scientifico uno studente mi spiegò che stava leggendo la biografia di un noto giocatore di pallacanestro malato di aids. Disse: «E’ malato, ma non è ancora morto». Tra i bambini, invece, c’era chi credeva che gli scrittori fossero una specie estinta. Insomma, trovavano che ci fosse un profondo rapporto tra libri e necrofilia. Per loro le biblioteche erano cimiteri di voci. Ecco, oggi, a Reggio Emilia, se la situazione non è esattamente la stessa di allora, è anche per il progetto /bao’bab/, che ho ideato e curo insieme ad alcune bibliotecarie. Abbiamo fatto incontrare studenti con oltre 150 gli autori, tra cui Mario Lodi, Dario Fo, Stefano Benni, Roberto Piumini, Francesco Tullio Altan, Nicoletta Costa, Carlo Lucarelli, Niccolò Ammanniti, Domenico Starnone, Silvia Ballestra.
Esistono ovunque iniziative simili. Ma l’iniziativa reggiana ha una specificità: l’investimento sui docenti. Dopo aver partecipato a un corso di formazione con esperti, oltre a fargli leggere i libri degli scrittori che incontreranno, per alcuni mesi i docenti trasformano la propria classe in un laboratorio di scrittura. Facendo produrre aglistudenti testi creativi o illustrazioni, o video. Individuali o collettivi. Magari ispirati ai libri degli scrittori che incontreranno. I corsi di formazioni, per due anni, si sono trasformati in convegni: il primo dedicato al rapporto tra scuole di scrittura creativa come la Holden di Baricco a Torino, Bombacarta di Antonio Spataro a Roma o la Piccola scuola di scrittura di Giulio Mozzi a Padova, uno degli organizzatori del primo, ma anche del secondo delicato convegno dedicato alla valutazione dei testi creativi.
Promuovono inoltre il progetto /bao’bab/ tre concorsi scolastici: In forma di libro / Giocare e lavorare con le parole, che premia i migliori libri autoprodotti in copia unica; Fuoriclasse/Videoracconti di esperienze didattiche, in collaborazione con Telereggio, che trasmetterà i vincitori; #baoblogger++premia invece gli studenti più attivi nel collaborare a www.baoblog.it giornalino degli amici di /bao’bab/. Scadenza per la consegna dei materiali: il 30 giugno di ogni anno. Le premiazioni avvengono alla presenza delle autorità cittadine nel dicembre di ogni anno. I premi? Libri.
Tutti gli incontri con scrittori e illustratori sono gratuiti, su prenotazione, per singole classi, fino ad esaurimento dei posti disponibili. In cambio si chiede agli studenti di regalare al comune i testi prodotti a scuola per i concorsi, poi raccolti in biblioteca o nel sito degli amici di baobab: www.baoblog.it, il sito/giornalino che pubblica poesie, racconti, romanzi, cronache e altri testi creativi letterari di bambini e ragazzi.
Uno dei segreti del progetto: oltre a leggere, gli studenti sono chiamati a scrivere o disegnare. Quando io, maestro elementare, ma anche allievo – da una parte da Mario Lodi e dall’altra da Edoardo Sanguineti, – insegno a leggere e a scrivere ai bambini di prima elementare, lettura escrittura sono le due facce di una stessa medaglia. Andando avanti negli anni, i ragazzi scrivono sempre meno e leggono sempre di più, ma sempre testi nonscritti da loro. Finché non scrivono proprio più, leggono e basta. Scrivo solo per prendere appunti o scrivere la tesi. A volte sfiorando l’analfabetismo. E comunque, chi scrive poesie o racconti, è deriso dalla nostra cultura scolastica e letteraria come un presuntuoso. Diverse professoresse mi hanno detto: «Sa che scrivo poesie e racconti anche io? Però non li farei mai leggere a nessuno: nè a lei nè, tantomeno, ai miei ragazzi. Mi vergognerei troppo». Mi chiedo: «Come è possibile trasmettere ai propri studenti la pratica e la passione per la lettura e la scrittura, se non se ne dà l’esempio e se si ha vergogna dando l’esempio? Meno che troppe scuole italiane, specie quelle superiori di primo o secondo grado, e molte l’università, siano eccezionali Fabbriche di Non Lettori.
A ogni modo, chiedendo a docenti e studenti di produrre libricini in copia unica, a volte con semplici fogli rilegati in modo originale, col passare degli anni si è formata la Biblioteca dei giovani cittadini. I libri degli studenti sono trattati dalle bibliotecarie della San pellegrino Marco Gerra come libri d’artista: catalogati e resi disponibili per il prestito a casa. E’ nato così, pian piano, un luogo unico e prezioso di documentazione che raccoglie materiali didattici legati alla promozione della lettura e dello sviluppo creativo della scrittura tra i più giovani. E’ frequentato da docenti e genitori, ma anche da bambini. Abbiano visto bambini orgogliosi di avere il proprio libro in mostra su uno scaffale. Bambini che prendevano in prestito un libro di Piuminiinsieme a quello di una classe di bambini di nove anni. E magari preferendo quest’ultimo all’altro perché costruito con forme, materiali, grafie, storie, disegni, copertina, rilegatura diversa. Abbiamo visto bambini che accompagnavano il nonno in biblioteca a vedere il proprio libro. O papà prendere in prestito un librino scritto dal figlio e dai compagni di classe. Probabilmente tra i tanti c’è anche quello della classe del sindaco di oggi o di domani.
Oltre a laboratori di scrittura creativa per ragazzi o docenti; oltre alla pubblicazione di fanzine e libri fuori commercio da parte del comune, ma con tanto di presentazione pubblica; oltre alle tante letture pubbliche di testi propri o di classici in ogni luogo della città – dall’ospedale al carcere, dal parco al museo, da una piazza all’autobus o al vagone di un treno, /bao’bab/ ha organizzato due agili mostre per adulti e bambini, che il comune concede gratuitamente e sono già state allestite in più di una biblioteca.
Abracadabra, la magia delle parole quando diventano disegno:l’esposizione calligrammi, carmi figurati, geroglifici, poesie visive, loghi.
In forma di libro, come l’ononimo concorso. Sottotitoolo: Se gli adulti adottano un libro per bambini. Nella mostra sono raccolti i libri più originali del concorso commentatida un adulto: nella prima edizione della mostra che va via via ampliandosi, Roberto Piumini ha adottato e commentato il libro Il frigo e la gallina, realizzato dalla scuola media Dalla Chiesa, classe 1, nel 2012, realizzato con carte di 22×33 cm; un esemplare unico con disegni e testo applicati su pagine in cartoncino colorato plastificato, scritto in linguaggio aumentativo per una compagna di classe sordomuta.

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