Luigi Ballerini: educare nell’era digitale

E’ stata una maratona on line quella che Venerdì 26 Marzo ha coinvolto lo scrittore e psichiatra degli adolescenti Luigi Ballerini.

Nella mattinata si sono susseguiti a ritmo serrato quattro incontri con classi delle scuole medie che avevano letto il suo fortunato libro Imperfetti.

Tante le domande su questo romanzo distopico per ragazzi e ragazze.

Cosa vuol dire distopico?
Ambientato in un futuro che, però, potrebbe essere già il nostro presente.

O meglio: quello dei nostri ragazzi.

Legati ad una scuola sempre più meritocratica e ad una società consumistica e dell’immagine che li vuole sempre più perfetti….

Performanti…

Di successo…

Che non sopporta le loro imperfezioni…..

Anche se ognuno di noi è diverso dall’altro….

Tanto che, anche loro, alla fine, anche ragazzi e ragazzi, rischiano di sentirsi a disagio.

Di stare male.

“Una volta venivano da me soprattutto ragazze”, racconta Luigi Ballerini, “Adesso anche tanti ragazzi”.

Ragazze e ragazzi ascoltano attenti.

Fanno domande.

Mostrano perplessità sul finale aperto del romanzo.

Leggono alcuni finali alternativi scritti da loro.

 

 

C’è chi si lancia in vere e proprie critiche letterarie.

 

 

Luigi Ballerini ascolta tutti attentamente.

Riesce a trovare in ogni parola dei ragazzi un particolare da valorizzare, da far notare a tutti, da ampliare, su cui riflettere insieme.

Nel pomeriggio, alle ore 17,30, l’appuntamento on line è alle 17,30.

Questa volta Ballerini parla a oltre cento genitori e docenti collegati.

 

 

Si inizia a parlare del suo libro “Nè dinosauri nè ingenui. Educare i figli nell’era digitale”.

I dinosauri sono gli adulti che rifiutano completamente il mondo tecnologico e ne vedono solo i rischi.

Gli ingenui sono quelli che non vedono i tanti pericoli che ci sono nella rete.

 

 

Ballerini sembra disegnare, con maestria, una linea mediana delicatissima, in cui si deve, come adulti, cercare un dialogo con i nativi digitali, se si vuole educarli a questo nuovo mezzo e a far cogliere loro tutti i pericoli, oltre che le opportunità.

 

 

Mettersi in ascolto dei ragazzi.

Non demonizzare tutta la rete.

 

   

 

Ma per farlo occorre documentarsi.

Capire che la rete riempie un vuoto di esperienza e di senso; e il problema è quel vuoto, non la rete.

E osa può veramente aiutare i ragazzi, ma anche gli adulti, a non diventare totalmente dipendenti dalla rete?

Esiste?
Qualcosa esiste?
Ballerini dice di sì.

 

 

“Cosa?”

L’esperienza.

Solo l’esperienza reale, – un’esperienza ricca, naturalmente, dei ragazzi e delle ragazze, – può evitare che diventino schiavi della rete e che la rete si trovi un suo posto non invasivo nella vita di figli e studenti di oggi.

In particolare l’esperienza scolastica.

L’incontro con Luigi ballerini è stato il primo di un mini seminario in due puntate intitolato Buon Giorno Professor Google suu studenti e nuove tecnologie.

L’iniziativa, rivolta a docenti e genitori e organizzato dalla ProteofareSapere Regione Emilia-Romagna e Flc di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, in collaborazione con il comune di Reggio Emilia (Biblioteca Panizzi, Biblioteca San Pellegrino Marco Gerra e Biblioteca Panizzi).

Il secondo e ultimo incontro avverrà con lo scrittore e giornalista Paolo di Paolo.

 

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