Una casa, tante case
Ci siamo presentate dicendo il nostro nome e abbiamo chiesto ai bambini di dirci il loro, uno per volta, aggiungendo la descrizione di un luogo in cui si trovano particolarmente a loro agio, un luogo in cui stanno bene. Dopodiché abbiamo presentato i l laboratorio ponendo alla classe la seguente domanda:
“Qualcuno di voi sa spiegarci qual è la differenza tra un illustratore e un pittore?”
Dopo una breve discussione, abbiamo presentato la mostra di Alessandro Sanna, l’illustratore del libro oggetto del laboratorio; abbiamo lasciato girare autonomamente i bambini all’interno dell’installazione, chiedendo loro di prestare attenzione ai singoli disegni.
Una volta tornati in cerchio, è emerso che avevano tutti due caratteristiche in comune: un tratto nero UGUALE in tutte le rappresentazioni (raffigurante una casa stilizzata) e un tratto rosso sempre
DIFFERENTE.

Partendo proprio da questo concetto, ho iniziato a leggere il libro “Una casa, la mia casa”, facendo indovinare a loro quale figura fosse rappresentata pagina dopo pagina.
Al termine della lettura, hanno notato che l’autore, proprio con l’utilizzo del segno rosso, ha reso unica ogni singola immagine. Ha rappresentato, per esempio, due alberi vicini, un bambino con le gambe in su ammirante un pallone, il volto di un uomo, e così via.
“Ed ora è arrivato il vostro turno!”, ho esclamato.
I bambini, entusiasti all’ennesima potenza si sono suddivisi in gruppi da 4 per ogni tavolo e hanno cominciato a tracciare il loro segno rosso, partendo dalla casetta, proprio come Alessandro Sanna ha fatto nel suo libro.
Ciò che li ha motivati ancora di più è stato scoprire che i loro disegni sarebbero stati
aggiunti a quelli presenti nella mostra che avevano visitato poco prima.

Una volta finiti i disegni, ogni allievo ha mostrato il proprio lavoro ai compagni, che avevano il compito di indovinare cosa fosse rappresentato.