Venti parole / Laboratorio
All’arrivo della classe, una seconda della scuola primaria, io e Chiara ci siamo presentate e abbiamo chiesto ai bambini di fare lo stesso e di aggiungere anche qualcosa che piacesse particolarmente loro.
“A me piacciono gli squali”,
“A me piace ballare, cantare, disegnare”
…
Ho poi mostrato ai bambini il libro che avrei letto loro.
Poco dopo è iniziata la lettura.
I bambini mi sembravano molto interessati e divertiti dalle diverse storie presentate.
Nel frattempo Chiara faceva scorrere le diapositive della storia sullo schermo della tv, di modo tale che tutti i bambini potessero seguire e vedere le immagini presenti nel libro.
Conclusa la lettura Chiara ha chiesto ai bambini se ci fosse qualcosa che metteva in connessione tutte le favole.
Abbiamo proceduto quindi alla ricerca di tutte le 20 parole ricorrenti.
I bambini sono stati molto veloci nel trovare tutte le 20 parole e ogni volta che trovavano quella giusta, Chiara metteva per terra la carta corrispondente alla parola, mentre io le scrivevo alla lavagna.
Abbiamo poi chiesto se ci fossero storie più belle di altre.
Questo passaggio era necessario per arrivare alla conclusione che le storie sono più belle se i personaggi fanno azioni diverse ogni volta.
È arrivato quindi il momento della costruzione della nuova storia seguendo la disposizione delle carte a terra.
Questa parte mi è particolarmente piaciuta perché anche i bambini seduti, che quindi non partecipavano alla costruzione della storia, volevano intervenire e aiutare i compagni suggerendo azioni sempre diverse:
Ognuno si sentiva partecipe in quanto nessun disegno è stato escluso.
I bambini sembravano molto felici di poter poi creare nuove storie a scuola insieme alle maestre.
Relazione di Eleonora Galli.
Ho tenuto il laboratorio Giovedì 12 dicembre nella biblioteca San Pellegrino- Marco Gerra insieme alla bibliotecaria Chiara.
La parte iniziale di presentazione e lettura delle storie ha occupato la prima mezz’ora.
Il disegno ha preso 15 minuti.
I 15 minuti rimanenti sono stati utilizzati per la restituzione alla classe dei loro lavori.