Ippolita odia perdere / Laboratorio
I bambini, arrivati puntuali con le loro insegnanti, sono stati subito invitati a sedersi su tappetoni predisposti in terra a semicerchio.
Inizialmente abbiamo rotto il ghiaccio presentandoci, dicendo il nostro nome e cosa ci piace.
Per metterli a loro agio, ci siamo servite di un pupazzo-mascotte, che dovevano tenere in mano durante la propria presentazione e passare al compagno successivo per dargli la parola.
In seguito siamo passate alla lettura del libro supportata da immagini che una di noi faceva scorrere su uno schermo, in modo da catturare maggiormente l’ attenzione dei bambini.
Arrivate al punto in cui Ippolita si trova davanti ad una porticina abbiamo interrotto la lettura e abbiamo proposto ai bambini di immaginare cosa avrebbe potuto trovare Ippolita al di là di essa e quali sensazioni secondo loro provava la bambina.
Poi abbiamo chiesto di inventare il finale individualmente, metterlo per iscritto ed illustrarlo con un disegno.
Abbiamo fatto accomodare i bambini ai tavoli e si sono messi immediatamente all’opera: ognuno ha inventato la propria conclusione lasciando spazio all’immaginazione.
Terminato il lavoro individuale, i bambini sono tornati a sedere a semicerchio in modo da condividere a grande gruppo il finale di ognuno: a turno un bambino per volta prendeva posto al centro del semicerchio e leggeva agli altri il proprio lavoro. La maggior parte ha concluso la storia con Ippolita che è finalmente felice perché trova bambine uguali a lei. Soltanto tre o quattro bambini per classe hanno trovato un finale in cui Ippolita scopre l’amicizia nella diversità.
Finito il giro di lettura, abbiamo chiesto ai bambini se volessero conoscere il finale originale della storia e con grande entusiasmo hanno risposto di sì.
Infine abbiamo instaurato un momento di riflessione sul significato della storia e quindi sulla diversità.
Alcune domande che abbiamo posto sono state:
“Secondo voi Ippolita era felice?”,
“Con chi giocate nell’intervallo?”,
“I vostri amici sono uguali a voi, oppure no?”,
“Giocate solo con bambini che sono uguali a voi, come faceva Ippolita?”
Tutti hanno mostrato di aver capito il significato della storia e hanno risposto che gli amici con cui giocano non sono uguali a loro, e che sarebbe noioso giocare solo con bambini identici a sé stessi.
LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA LETTURA E DELLA COMPRENSIONE – ANNO ACCADEMICO 2019/2020 – STUDENTESSE: CHIARA BURI e ROSSELLA RICCO’ 19 novembre 2019 – Laboratorio presso la biblioteca San Pellegrino di Reggio Emilia. Il laboratorio prevedeva la lettura del libro Ippolita la bambina perfetta ed era rivolto a bambini della classe terza di una scuola primaria di Reggio Emilia.