Ciao Dario!
Il 18 Dicembre del 2008 Dario Fo, premio Nobel della letteratura, venne a trovare tanti bambini e ragazzi di Reggio Emilia al Teatro Ariosto in uno degli incontri di Baobab/Invito alla lettura. Ci parlò dell’amore per i libri e per il teatro. Del padre ferroviere. dei suoi ricordi d’infanzia. Di come i ricchi, un tempo, facevano la pipì in piedi. E di tante altre cose intelligenti e divertenti. Ciao Dario!
CONSIGLI DI DARIO FO A BAMBINI E RAGAZZI
CONSIGLI DI FO AI BAMBINI:
– Studiare a fondo e concentrarsi.
– Non ascoltare gli insulti.
– Non scoraggiarsi né arrendersi mai.
– Non copiare.
– Ascoltare il proprio cuore.
– Avere il coraggio di scrivere.
– Guardare il mondo con occhi diversi.
– Essere capaci di aprire il cuore.
– Scrivere un libro importante per l’umanità.
– Scrivere storie divertenti e per tutte le età.
– Non badare alle diffidenze.
– Avere un modo di vivere più rispettoso verso l’ambiente.
– Credere in se stessi.
– Studiare in maniera approfondita e con attenzione.
– Impegnarsi al massimo e divertirsi.
– Essere determinati.
– Avere una cultura.
– Scoprire cose nuove che possono essere utili alla società e trattati nel campo della medicina, nella chimica e nella letteratura.
– Rispettare la natura.
– Non vantarsi.
– Avere voglia di conoscenza e di donare agli altri, essere una persona umile, avere forza di volontà sono la chiave tra il successo e il fallimento perché quando il cammino si fa duro e quando tutti ti dicono di mollare è proprio a quel punto che non devi mollare, ma lottare per raggiungere il tuo obiettivo.
– Giocarsela fino all’ultimo.
– Mettere in luce e sfruttare le proprie capacità.
– Non fermarsi mai davanti ad un ostacolo.
– Essere sempre curiosi di imparare.
– Essere felici di aver partecipato.
– Sognare e fantasticare con la mente.
– Non essere precipitosi.
– Avere sempre nuove idee.
– Non essere competitivi.
– Non stancarsi mai di sperimentare nuove cose.
– Superare i propri limiti.
– Non credere di fare una sfida.
– Essere generosi.
– Stare tranquilli.
– Non pensare mai di essere inferiore a qualcun altro.